martedì 18 maggio 2010

Tokyo Life #03

Una cioccolata fredda con ghiaccio. Le mie Mild Seven One. Il mio pseudo-futuristico cellulare giapponese. Seduto in una caffetteria elegante e trendy nel centro del quartiere gay di Tokyo. Tra persone che ti scrutano, ti guardano attraverso il vetro. Tra sguardi indiscreti e sorrisi accennati.

Sono ferito e sanguino, sanguino lacrime e luci al neon.
Se almeno mi trovassi nel deserto del Nevada, avrei una scusa più plausibile e meno infantile per sentirmi solo. E invece sono qui, e mi ci sento lo stesso.
Mi biasimo, mi incolpo.
E mi faccio ribrezzo da solo.

Fare a meno di me, ecco cosa dovrei fare. Ma come è possibile? Come si fa?
Che gusto c'è in tutta questa tristezza?
Che gusto c'è in tutta questa malinconia?
Vorrei avere un paio d'ali, ma non di quelle che si squagliano se ti avvicini troppo al sole. Quelle durano troppo poco e non andrei molto lontano.

E' questo il posto giusto per me?
Esiste un posto giusto per me?
Sono sempre più convinto di no. Altrimenti l'avrei già trovato. O forse, inconsciamente, so qual è, ma cerco di tenermene alla larga per paura. Forse è così. Forse ho solo paura di stare bene. Perchè tutto finisce prima o poi, anche lo star bene.

Orizzonti costanti non ce ne sono.

1 commento:

Donato ha detto...

ciao paolo è inutile chiederti come stai perchè dai tuoi post si capisce. ma se stai così male perchè non torni in italia. so ke è una cosa stupida da dire ma forse sarebbe la soluzione migliore. posso immaginare come ti senti li in mezzo a tt quella gente che "ti fa sentire diverso". comunque sappi che non sei solo...hai tutti i tuoi fan amici e parenti che ti vogliono bene e ti seguono sempre^^
io compreso:P
ciao scemotto a presto:*