sabato 15 maggio 2010

Tokyo Life #01

Sono qui a Tokyo. E tutto sembra diverso.
Non so se migliore o peggiore, semplicemente diverso.
Si vive come sempre, qui. Questa città si rinnova sempre, eppure sembra non cambiare mai.
A volte penso quanto sia assurdo tutto ciò.
Quanto sia assurdo trovarmi qui.
E mi domando 'ma che ci faccio qui? E' davvero questo il mio posto? E' davvero questa la mia realtà?'
No. Non lo so. A quasi trent'anni ancora non ho capito, ancora non so, qual è la mia realtà.
Una volta amavo questo posto, questa città, ora non lo so più.
Ed è sconvolgente. E' come se il mondo intero mi fosse crollato addosso. Vivi rincorrendo un sogno. Un sogno che pensi possa portarti la felicità, ma poi ti rendi conto che quel sogno non esiste più. E allora sembra andare tutto in frantumi. Piccolissimi pezzettini di vita che non sai se e quando riuscirai a rimettere insieme. Per ora restano lì, sparsi a casaccio sul pavimento della tua testa, del tuo cuore.
Credevo non mi sarebbe mancato nulla, e invece mi manca tutto. Mi mancano tutti.

Mi manca mia madre, e saperla così lontana da me mi fa star male. Sono preoccupato per lei. Lo so che forse non dovrei, ma è così e non posso farci nulla. Io ci sono quasi sempre stato quando aveva bisogno di me, e ora come farà? Penso.

Mi manca mia sorella. Strano a dirsi. Nonostante tutte le volte che non ci sopportiamo, che litighiamo, che ci offendiamo gratuitamente a vicenda, nonostante tutto ciò, mi manca da morire. Beh, è anche ovvio, no? In fondo è mia sorella.

Mi mancano i miei amici. Tantissimo.
Mi manca Annalisa. Mi manca suo figlio Daniele. Credevo di riuscirci, invece è praticamente impossibile riuscire a vivere senza di loro, ormai. Soprattutto quel bambino. Quel bambino che per quasi un anno è stato come mio figlio. Paradossale, eh? Un gay che ha sperimentato per un anno l'ebbrezza di essere padre ed ora non riesce più a farne a meno. Assurdo. Come tutto, del resto.
Adoro Annalisa. L'ho sempre considerata la mia migliore amica, la mia "altra sorella", ed ora è lontana dodici ore nel tempo da me. Soffro.

Mi manca Lorenzo. Il mio migliore amico. Noi tre eravamo formidabili insieme, e chissà se lo saremo mai più...
Non pensavo avrei sofferto così tanto anche la distanza da lui, non perchè gli voglia meno bene, anzi, ma semplicemente perchè ero convinto di poter essere più forte. In realtà ero convinto di molte cose. Ero, appunto.

Mi manca Elisabetta. Mi manca Ines. Mi manca Fede. Mi manca Marcello, Sara, e tutti gli altri componenti di quel gruppo meraviglioso di amici che mi ero fatto. Tutti loro, che prima di partire mi hanno riempito di regali. Mi mancano le uscite insieme, i pomeriggi a cantare, a cazzeggiare, le risate, gli abbracci. Stare insieme solo per il gusto di starci.
Voglio un bene immenso a tutti loro. Non avrei mai voluto allontanarmici. E invece.

Mi manca Federico.

4 commenti:

Salvatore Nìves ha detto...

E chi mai non si sentirebbe così a lasciare di colpo la propria vita per darle una svolta?

Il tuo post mi ha fatto riflettere su quanto anche il tuo, per esempio, sia il mio sogno, e se avessi la possibilità di rincorrerlo lo farei...in quel caso,comunque, penso che mi sentirei esattamente come te. Credo sia normale, quando si prendono decisioni tanto radicate.

Tuttavia, cosa hai da perdere?
cerca di resistere e prova a rincorrere sul serio questo tuo sogno...perchè io sono sicuro che sia ancora lì, intatto.

Se dovesse andare male, avrai un porto dove tornare...e questa è una fortuna immensa :)

In bocca al lupo!

ArcherV ha detto...

Sorrido, sorrido semplicemente perchè se ti guardassi allo specchio vedresti me 10 mesi fa...
Il mio paragone col tuo è un pochettino diverso perchè Londra è vicina a Roma, e Tokyo no, a me bastano due giorni per vedere i miei cari, e a te no...eppure lasciare casa e andar via è un'esperienza assolutamente distruttiva i primi tempi, ovunque tu sia! Io ho pianto per giorni, ogni giorno per me il motto era "tornerò" eppure sono qua, sono 11 mesi, sono convinta di quel che ho fatto, ho trovato una mia stabilità e non escludo di rimanere...quello che ti sto dicendo che i primi tempi sono duri e bastardi per tutti ma sono proprio questi quelli che ti tempreranno per andare avanti! E quando sarà arrivato quel momento capirai veramente se quel posto si adatta a te oppure no, perchè se così non fosse non va visto come un errore, ma una bella esperienza...la prossima andrà meglio! Se invece per te va bene spaccherai tutto! Quindi va tranquillo e viviti ogni attimo li ;)

Supersmanf ha detto...

Ciao Paolo,
mi associo assolutamente al commento di Salvatore; d'altro canto te l'ho detto quando ci siamo visti a Roma: "è meglio vivere col rimorso piuttosto che con il rimpianto". E il rimorso lo vivi ora sotto forma di nostalgia perchè è passato poco tempo e la tua strada non l'hai ancora trovata: abbi pazienza, datti tempo,fai un passo alla volta esbatti la faccia contro tutti i muri che ti sei prefissato di abbattere. IN primis vedrai che avrai meno tempo per rimuginare e lasciarti prendere dalla nostalgia; in secundis, se proprio dovessi capire che non è il tuo posto, avrai comunque fatto un'esperienza finalmente illuminante e potrai tornartene a casa senza rimpianti. Tanto per farmi capire: piantala subito di piagnucolare come una signorina e comincia a postare alla svelta un sacco di bei lavori come sai fare da proporre a editori vari!

Salut

Anonimo ha detto...

......che per caso torni??????

Un abbraccio Michela.